L’acidità dell’olio si esprime come acidità totale per percentuale e si intende la quantità degli acidi grassi liberi “acido oleico”.
Procedimento: in un baker si
misurano circa 5g. di olio e si aggiunge una miscela costituita da alcool
etilico, di etere e di alcune gocce di fenoftaleina fino ad ottenere un colore
rosa, si agita leggermente il contenuto e si calcola il grado di acidità
dell’olio. Per essere commestibile tale grado di acidità non deve superare il
4%. Tuttavia il grado di acidità dell’olio,tende, nel tempo, ad aumentare a
causa di fenomeni di ossidazione della luce e dell’aria. In base al grado di
acidità si pụ avere:
Deriva dalla prima spremitura delle olive, esclusivamente meccanica. Ha un'acidità espressa in acido oleico non superiore all' 1% e deve avere un sapore assolutamente perfetto.
Olio vergine d'oliva
Anche questo si ricava dalla prima spremitura delle olive, ma pụ avere qualche piccolo difetto di sapore (legato, per esempio, a condizione climatiche). La sua acidità non deve superare il 2%
Si ottiene da una miscela di oli "raffinati", cioè corretti chimicamente, ricavati dalla spremitura delle olive che presentano difetti e non consentirebbero di raggiungere gli standard qualitativi dell'extravergine. Viene addizionato con piccole quantità di olio extra vergine per migliorarne il colore e il sapore. Ha un'acidità del 3%.
Al contrario del vino, l'olio di oliva non migliora invecchiando e dovrebbe essere conservato in bottiglie di vetro scuro, protetto da calore, freddo, luce ed ossigeno e consumato entro due anni dalla produzione.
Cliccare qui per vedere il video "Misurazione dell'acidità dell'olio"
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